TORCELLO Poesia pubblicata sull'Antologia: "CHERCHEZ LA FEMME" - Sez. Lussuria - Ecco Torcello coi sogni ripiegati come quei fiori sui capitelli, dove l’amore ho cercato; ho succhiato il nettare da quei fiori com’ape, sospesa sulla distesa verde lagunare. Ho amato il vento che piegava l’erba ed il sospiro delle foglie nel portico dove ebbri ci stringevamo.
Torcello, un sogno sospeso al vecchio campanile che risuona dei giorni d’arsura appagati, scivolosi come il fango, come i nostri corpi sudati e abbarbicati com’edera attorno alle colonne della vita, in estatica gioia dei sensi. Torcello rintocca ore senza tempo e giorni andati tra sospiri di amanti all’ombra del tempio, all’ombra delle radici d’un tempo andato di esodi e ripopolamenti, terre strappate al mare da profughi viandanti.
Torcello strizza al sole gli occhi abbacinati dallo specchio di acque salmastre di palude, riflesso capovolto di cielo ora che l’onda di marea avverte del rintocco della solitudine nei canali stretti, che l’erba chiude al silenzio dell’ora. Poesia pubblicata sull'Antologia: "CHERCHEZ LA FEMME" - Sez. Lussuria - Here is Torcello with its dreams folded like those flowers on the capitals, where I looked for love; I sucked the nectar from those flowers like a bee, suspended over the expanse lagoon green. I loved the wind that bent the grass and the sigh of the leaves on the porch where drunk we hugged each other. Torcello, a suspended dream to the old bell tower that resonates for days satisfied with the heat, slippery like mud, like our bodies sweaty and clinging like ivy around to the pillars of life, in ecstatic joy of the senses. Torcello rings timeless hours and days have gone by among lovers' sighs in the shadow of the temple, in the shade of the roots of a time gone by of exoduses and repopulations, lands snatched from the sea by wayfaring refugees. Torcello squeezes in the sun Its eyes dazzled from the body of water salt marsh, inverted reflection of heaven now that the tidal wave warns of the ringing of loneliness in narrow channels, that the grass closes to the silence of the hour. By Franca Colozzo
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Franca Colozzo
- 24/07/2018 10:39:00
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Caro Ferdinando, ho colto semplicemente loccasione di accennare alla nascita della teoria del restauro architettonico, di cui Ruskin fu un precursore, insieme a Morris, attraverso il movimento "Arts and Crafts". Non solo la sua opera si lega a Proust, suo traduttore nonché amico, ma si collega ai pilastri della conservazione delle opere darte, di cui il nostro Paese è ricco. Poi da te ho solo da imparare perle di sapere e di saggezza, come traspare dalla tua modestia che ti dà meriti culturali, abilmente nascosti sotto umili spoglie.
Ti auguro una buona giornata e credo di andarmene a nuotare. Lo splendore del mare, congiunto a quello del cielo, minvita a farlo.
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Ferdinando Battaglia
- 24/07/2018 10:08:00
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Grazie ancora, Franca, sono perle di sapere, queste, e un sapere condiviso, diventa "pane" per i "poveri" (glincolti).
Buona giornata a te e ai tuoi lettori
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Franca Colozzo
- 24/07/2018 09:47:00
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Cara Donatella grazie del bel commento, di cui mi onori. Hai colto gli aspetti suggestivi impressi nella mia mente: la cattedrale, il campanile, i capitelli con motivi floreali. Colgo qui loccasione per meglio spiegare la mia scelta di scrivere su una poesia su Torcello.
Questisola era il luogo caro a Ruskin che, essendo uno dei padri fondatori del movimento artistico nato in Inghilterra "Arts and Crafts", era un cultore della natura e delletica, oltre che del restauro conservativo senza lintervento dissacratore delluomo. Ruskin, attraverso William Morris, influenzò molto il pensiero dellepoca anche nel campo del restauro architettonico. Il suo "restauro romantico" si basava sulla comune manutenzione, mentre si opponeva con forza allintervento delluomo su un oggetto del passato, ritenendolo mistificante in quanto sostituzione della copia alloriginale.
Però, ciò non toglie che egli amasse conservare il manufatto architettonico fino alla sua morte, in opposizione a Viollet-le-Duc, fautore della ricostruzione ex novo del monumento da restaurare. Da queste due contrapposte visioni, verrà individuata una "terza via", quella del restauro "allitaliana", più ponderata e rispondente alle varie situazioni dellopera architettonica. Camillo Boito, poi Gustavo Giovannoni saranno gli artefici di questa terza via italiana (vedasi il restauro della Basilica di San Marco di Venezia eseguito da Pietro Saccardo, che era il seguace di questa linea di pensiero).
Mi scuso per essermi dilungata troppo, ma lopera di Ruskin, al di là dellaspetto puramente teorico, aveva una valenza pratica che, in questo mio componimento, ho voluto trasformare in lirica e sogni fioriti, tra sospiri di amanti e nostalgie di terre conquistate al mare da parte di profughi fuggitivi. Da questo humus storico-artistico e geografico è nata Venezia, una città magica sospesa sul mare. Speriamo di saperla conservare nel tempo!
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Franca Colozzo
- 24/07/2018 09:21:00
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Caro Ferdinando sono onorata dal tuo passaggio. Ti ringrazio per il commento a questo mio tentativo rievocativo di luoghi cari a Ruskin e a Proust. Le impressioni passate ricevute dalla lettura dellopera di Ruskin, in lingua originale, difficilmente si cancellano, anche perché ho amato leggere "The Stones of Venice", opera su cui ho dato il mio esame in inglese presso la facoltà di Architettura di Valle Giulia, a Roma. Sono fissata per le lingue fin dalladolescenza e continuo a coltivare questa mia fissazione. Ti auguro una giornata serena e piacevole. Buone vacanze.
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Ferdinando Battaglia
- 24/07/2018 08:32:00
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Bella; per scrittura, delicatezza del sentimento rievocativo, eleganza descrittiva del luogo ora divenuto del cuore, senzaltro appunto un luogo simbolico, ma non di meno pregevole il testo per limpronta culturale che lascia.
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Franca Colozzo
- 24/07/2018 00:12:00
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Cara Graced, che piacere risentirti dopo tanto tempo! Grazie per il tuo gradito commento. In verità, come ho già precisato nella mia risposta sia a Giovanni che a Salvatore, questo mio componimento voleva essere un omaggio a M. Proust e a J. Ruskin. Mi è rimasta impressa nella mente lopera di questultimo: "The Stones of Venice", dalle cui elaborazioni postume è nata questa mia poesia. Ringrazio la Redazione che lha pubblicata. Ti auguro buona notte, data lora tarda e, soprattutto, buone vacanze.
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Graced
- 23/07/2018 20:50:00
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Sempre belle, interessanti e di alto profilo le tue opere ,cara Franca. Una lirica che è un connubio damore e bellezza descritta appassionatamente verso il primo sentimento e di grande apprezzamento e bellezza per questo luogo magico. I miei complimenti! Un caro saluto ed un abbraccio da Graced.
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Franca Colozzo
- 23/07/2018 09:30:00
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Caro Giovanni, grazie per il tuo commento. Comunque mi chiamo Franca e non Laura. Torcello è un luogo simbolico sia sotto il profilo storico che artistico. Popoli esuli lhanno costruita, così come è accaduto per Venezia. Poi cè un punto di tangenza tra Proust e Ruskin proprio nella laguna veneta. Infatti, nella vita reale Proust incontra Venezia grazie a Ruskin, di cui traduce alcune opere, e nel 1899 comincia a desiderare di visitare la città, desiderio che si compirà nella primavera dell’anno seguente. Il mio omaggio è rivolto anche a J. Ruskin con la sua opera: "THE STONES OF VENICE", che ho studiato nel mio corso di inglese presso la facoltà di Architettura. Tinvio un affettuoso saluto con lauspicio di un buon inizio settimana. Franca
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Franca Colozzo
- 23/07/2018 09:25:00
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Caro Salvatore, grazie per il tuo commento. Forse è troppo lunga questa mia poesia e me ne avvedo solo adesso dopo averla riportata qui sul sito. Ma delle tre poesie da me inviate, la Redazione ha scelto questa, probabilmente per i punti di contatto tra la poetica di Proust e lopera di Ruskin. In particolare, di questultimo, mi piace ricordare lopera: "The Stones of Venice", in cui si parla proprio di Torcello. Reminiscenze dei tempi dellUniversità, in cui studiavo proprio questopera in originale nel corso di inglese, presso la facoltà di Architettura, mi hanno portata a scrivere sui luoghi così cari a Ruskin e a Proust, in un mix di amori passionali ed architetture lagunari di un popolo esule in fuga, lo stesso popolo che ha costruito Venezia. Grazie per il passaggio. Ti auguro un buon inizio settimana.
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Giovanni Rossato
- 23/07/2018 09:07:00
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Si, cara Laura, Torcello è proprio così, luogo di tanti passaggi, di tante storie, diventato ora senza tempo.
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Salvatore Pizzo
- 23/07/2018 01:46:00
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Bellissima: dai mille effluvi che, per mille rivoli, riportano al passato di un luogo chè culla magica per individui sognanti amore. Come sempre un linguaggio alto e di grande musicalità che si lascia ascoltare melodia... Complimenti con un caro saluto
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